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Associazione

L'incubatoio è sito in Via Ponte Emilio

L’Associazione sta cercando di tutelare la popolazione Macrostigma presente nel bacino del Fibreno attraverso un progetto pluriennale di recupero della specie prevenendo così il rischio della sua estinzione. Il progetto è stato impostato dallo Stabilimento Ittiogenico di Roma, dall’Università di Siena, dalla F.I.P.S.A.S. (Sezione Provinciale Frosinone) e dall’Amministrazione Provinciale di Frosinone.

 

Finalità del "PROGETTO MACROSTIGMA"

Con tale progetto si mira a:

1.     Recuperare il fenotipo puro e, possibilmente, il genotipo della trota macrostigma.

2.     Incrementare tale popolazione; essa è diminuita nel corso degli anni in parte perché prelevata per usi civici (essendo il lago di Posta Fibreno soggetto a diritto esclusivo di pesca dei residenti nel comune di Posta Fibreno), ma anche a causa della notevole predazione ad opera dei cormorani e per forti cambiamenti dell'ecosistema dovuti alla sempre maggiore presenza di folaghe ed anche nutrie .

3.     Ripopolare il tratto di fiume a valle della cartiera S. Martino (in località Cittadella – Carnello) con trote ibride scartate dalla selezione; ciò comporta un duplice vantaggio:

a.      risparmio di costi per ripopolare il tratto di fiume in oggetto;

b.     riduzione dei rischi di carattere sanitario e faunistico tipici dei ripopolamenti con trote ibride alloctone).

Con riferimento al primo obiettivo, possiamo ipotizzare che in natura, su cento uova deposte, ne saranno fecondate 40 circa. Dalle uova fecondate, a causa dell’attacco da parte degli animali presenti nel fiume, e di batteri e funghi, nasceranno più o meno 20 avannotti; di questi, all’incirca la metà arriverà al completo riassorbimento del sacco vitellino. Pertanto, in natura, gli avannotti con il sacco vitellino riassorbito rappresentano circa il 10% delle uova fecondate.

Con la fecondazione artificiale, invece, su 100 uova depositate, gli avannotti con sacco vitellino riassorbito sono circa l’80%.

Selezionando i riproduttori con livrea macrostigma, ed attuando la fecondazione artificiale, si ottengono ogni anno migliaia d’avannotti i quali, immessi nel bacino del Fibreno, producono un miglioramento delle caratteristiche fenotipiche della popolazione in oggetto.

La semina degli avannotti ottenuti con la fecondazione artificiale contribuisce a raggiungere non solo il primo obiettivo del progetto, ma anche il secondo, perché essa comporta un incremento della popolazione macrostigma.

Infine, trasferendo le trote ibride, scartate dalla selezione in seguito alla cattura dei riproduttori, a valle della cartiera, possiamo dire di aver centrato anche il terzo obiettivo del Progetto macrostigma.

Incubatoio ittico

Il progetto pluriennale di recupero della popolazione Macrostigma si avvale tra l’altro di un programma di riproduzione artificiale con ceppi selezionati. Per far sì che ciò sia potuto avvenire, nel 1997, lo Stabilimento Ittiogenico di Roma ha dato il nulla osta alla F.I.P.S.A.S. di Frosinone e per la realizzazione di un incubatoio ittico a Broccostella, in località Ponte Monsù Emilio, in un’area privata recintata messa a disposizione dai fratelli Crispi.

L’incubatoio ittico è stato inizialmente costruito grazie all’interessamento del Presidente della F.I.P.S.A.S. (Sezione Provinciale Frosinone) Paolo Gabrielli e successivamente ampliato e potenziato dai volontari dell'Associazione Macrostigma del Fibreno con contributi di privati, dell'amministrazione Provinciale di Frosinone e della Regione Lazio.

Il lavoro viene eseguito giornalmente dai volontari dell'Associazione Macrostigma del Fibreno

La cattura dei riproduttori avviene nei mesi di dicembre, gennaio, febbraio e marzo utilizzando un elettrostorditore oppure le nasse.

Dopo la cattura, si selezionano le trote Macrostigma dagli esemplari con livrea ibrida, i quali alla fine della giornata vengono reimmessi a valle della cartiera S. Martino.

Delle trote selezionate, prima si separano i maschi dalle femmine, dopo di che si procede alla fecondazione artificiale che consta delle seguenti fasi:

  • Spremitura della femmina.
  • Spremitura del maschio.
  • Rimescolamento dei prodotti della spremitura.

Le uova ottenute dalla spremitura delle femmine sono raccolte in una bacinella e fecondate con il latte di uno o più maschi. Il rimescolamento è eseguito con il metodo a secco (senza acqua) per avere un maggiore rendimento di fecondazione.

Dopo circa due minuti, le uova fecondate sono accuratamente lavate; poi sono depositate nelle cassette californiane presenti nell’incubatoio ittico.

Ogni cassetta (della dimensione di cm 30x30) può contenere quattromila-cinquemila uova circa.

Il periodo d’incubazione necessario affinché da un uovo fecondato esca l’avannotto è di 42-45 giorni.

L’avannotto si caratterizza per la presenza del "sacco vitellino" che, nel giro di venti giorni circa, si riassorbe fino a scomparire. Prima che ciò avvenga completamente, i pesci neonati sono immessi nel fiume Fibreno.

 

Ogni anno sono prodotti dai trentamila a i centomila avannotti, a seconda dei permessi rilasciati anno per anno dalle Autorità competenti. Negli ultimi anni si è passati dalla cattura dei riproduttori selvatici all'utilizzazione di riproduttori nati e cresciuti in allevamento.